Nessuno in realtà mi ha mai posto direttamente la domanda. Eppure, parlando con qualcuno a proposito di Dadi Ducali, mi sembra, a volte, di leggere questa domanda tra le righe, o nascosta nelle pieghe che il volto assume in un’ espressione di perplessità. Magari mi sbaglio. Magari no. Ma e’ comprensibile che qualcuno possa interrogarsi sull’ utilità di una simile associazione nell’ era che ha sancito, in tema di intrattenimento (se non di educazione), la vittoria del tablet e del telefonino addirittura su Sua Maestà Televisione. Comunque, anche (o soprattutto) per questo, mi sento in dovere di dare una risposta all’ ipotetica domanda.

Prima di tutto, il gioco da tavolo nasce quasi insieme all’uomo, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici di epoca egizia, mesopotamica etc… e se sono sopravvissuti fino ad oggi, incrociando secoli e culture differenti, a mio avviso, un motivo ci sarà. Ovviamente, da allora, i giochi da tavolo si sono evoluti, ma lo fanno in continuazione, è un processo continuo. Basta confrontare il “recente” ed illustre Monopoly con i giochi attuali: nella maggior parte di questi ultimi, è impensabile che qualcuno possa essere eliminato prima della fine della partita: tutti i partecipanti giocano insieme fino alla fine e nessuno è più costretto a guardare, triste e forse annoiato, i restanti giocatori finire il gioco. E’ quindi subito evidente la spiccata componente “sociale” ed aggregativa che i giochi in scatola (moderni o no) hanno. Caratteristica questa che ha portato un’associazione “neonata”, in soli due anni, a contare, nel momento in cui scrivo, più di duecento tesserati e ad organizzare un evento annuale che, ad inizio Giugno, porta nella nostra città più di 3000 persone da ogni angolo del Nord Italia. Onestamente non ci aspettavamo tutto questo. Almeno non in soli due anni. Eppure, come dice il proverbio, l’appetito vien mangiando. E a noi è venuto un appetito così grande che abbiamo iniziato a collaborare con il carcere locale in un programma di alfabetizzazione ludica e creazione di prototipi da parte dei carcerati, organizziamo ogni anno a Novembre un’intera giornata presso Palazzo Crespi (la biblioteca locale) dedicata alla divulgazione del gioco intelligente in ogni fascia di età, giriamo l’Italia e l’Europa partecipando alle fiere di settore più importanti per non farci sfuggire ogni minima nuova tendenza o sfumatura di questo incredibile mondo, al punto di aver stretto amicizia (e molto spesso anche rapporti collaborativi) con praticamente la maggior parte delle case editrici e professionisti del settore…Tutto questo per passione. E voglia di stare insieme, conoscere nuove persone e fare anche qualcosa di utile per chi ne ha bisogno. Non ci viene un soldo in tasca da quello che facciamo (anzi…) e le gentili sponsorizzazioni che otteniamo le reinvestiamo in nuove iniziative o per pagare l’affitto della nostra sede ed espandere la nostra ludoteca, per accontentare i gusti di tutti i nostri tesserati o curiosi che ci vengono a trovare sempre più numerosi, dal bimbo di 5-6 anni fino ai vecchi appassionati (e…badate bene, non ho scritto “appassionati vecchi”…sarà pur vero che non si smette di giocare perché si invecchia, ma si invecchia perché si smette di giocare).

Ora però basta. E non per timore che vi siate annoiati (se avete letto fin qui oramai manca poco al traguardo), ma per un malcelato “fastidio” nato dall’impressione di essere qui a dovermi giustificare. Se ho suscitato in voi un minimo interesse verso questa realtà, sapete dove trovarci, per passare una serata o un pomeriggio in compagnia…noi sicuramente lo faremo. Lo stiamo già facendo. Lo abbiamo sempre fatto. 

E’ solo che ora non siamo più da soli.

Vi aspettiamo.

Dott. (Duc)Ale

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