Blog di Dadi Ducali

Associazione

Aggiungi un posto a tavola

L’Associazione Dadi Ducali compie 3 anni. Lo spegnimento delle candeline sulla torta, oltre a simboleggiare un importante traguardo, risulta un’occasione utile per ringraziare quanti hanno creduto in noi e continuano a sostenerci.

Nel triennio appena trascorso, il numero di persone che hanno riposto la loro fiducia nella nostra mission associativa, cioè la promozione del gioco sano in tutte le sue forme, è aumentato rapidamente (ad oggi l’associazione conta oltre 200 membri), arrivando a raggiungere, tra associati, sostenitori e amici, una buona fetta del Nord Italia, ma non solo. Ciò ha portato a consolidare un ampio network di relazioni tra le realtà locali italiane, di settore e non. Citiamo, tra gli esempi più recenti, il coinvolgimento di Dadi Ducali presso Roveleto di Cadeo (PC) per animare “Let’s Play”, la prima edizione della fiera del gioco di Cadeo, segno che il messaggio che vogliamo promuovere con la nostra mission associativa è particolarmente condiviso.

Inoltre, la partecipazione di alcuni nostri referenti in maglia arancione a fiere specializzate, italiane ed internazionali, rappresenta uno strumento per ottenere alta visibilità in un settore in continua crescita. Questi momenti ci hanno permesso di conoscere realtà associative ludico-culturali che condividono il nostro stesso ideale. Lo spirito di collaborazione è talmente forte che alcune di queste associazioni ci hanno prestato supporto durante il nostro Festival gratuito del Gioco da Tavolo, di Ruolo e Intelligente della città di Vigevano, Giochi Ducali. Tra queste ricordiamo in particolare gli amici di Aerel (Pavia, PV), Spazio Gioco Corbetta (Corbetta, MI), Tuttingioco e La Prima Fiamma (Novi Ligure, AL). Per la prossima edizione della manifestazione – 30-31 maggio 2020, non prendete impegni! – prevediamo di consolidare anche i recenti contatti con Pixel & Dadi Cerano (Cerano, NO), la Gilda del Grifone (Torino, TO) e Dado Giallo (Biella, BI).

Vogliamo quindi ringraziare le associazioni amiche per il supporto verso Dadi Ducali, augurandoci di continuare a coltivare tali collaborazioni, anche attraverso la partecipazione ad eventi reciproci oppure organizzati a più mani. Naturalmente, siamo sempre aperti e disponibili a conoscere ulteriori realtà associative, di settore e non, con cui realizzare qualcosa di nuovo, ampliando così la nostra offerta d’intrattenimento.

Dado Clinico

Il dado clinico: Essen 2019

C’è solo una cosa che odio dello Spieltage: che si tiene ad Essen.

Per la carità, non ho nulla contro la simpatica città tedesca, ma se si tenesse a Busto Garolfo sarei molto più felice, e mi risparmierei 10 ore di macchina.

Annata strana questa per la fiera del gioco da tavolo… molti titoli provati, e tra questi nessun gioco davvero terribile ma, di contro, nessun gioco davvero eccelso. Si denota una tendenza generale del mercato a muoversi entro la “comfort zone” rischiando il meno possibile e con voglia di osare pari a zero. Tirature sempre più limitate (con conseguenti sold out a valanga) e prezzi medi sempre più alti.

Considerazioni sparse: a parte un caso, noto la prematura dipartita della meccanica con le clessidre (la moda di Essen 2017) e un’epidemia, anzi, una pandemia di roll&write. Sempre più titoli kickstarter (anche di autori e case ultra-affermate). Sempre più burro nelle colazioni da Bäcker Peter.

E ora, inizino le danze.

ACQUA MIRABILIS

Si tratta di un piazzamento lavoratori per giocatori abituali (anche se sulla scatola campeggia un 14+) con un paio di interessanti aggiunte, ossia la ruota delle azioni che scandisce il numero di azioni disponibili nel turno (e che va mano a mano esaurendosi avvicinandosi a fine giornata) e la griglia dei profumi con Re e Corte rispettivamente sull’asse delle ascisse e delle ordinate che si muovono di turno in turno alla ricerca il primo di un’essenza ancora non scoperta (il Re deve distinguersi dalla massa!), i secondi, all’opposto, dell’essenza maggiormente rappresentata (uniformandosi alla moda del momento).

Il gioco scorre piacevolmente anche se, a voler essere pignoli, sembra di intravedere una certa ripetitività dopo i primi turni…Nonostante la presenza di azioni di corredo (il tracciato per viaggiare a cavallo e le lettere di presentazione) il 90% del gioco sì è basato sulla catena obbligata acquisto fiori, produzione delle essenze dai fiori, creazione del profumo e sua presentazione a corte.

Nonostante questa annotazione finale, faccio i complimenti ad Alessia Luca, giovanissima autrice nostrana all’esordio con questo titolo… in bocca al lupo!

MARACAIBO

Non nascondo di essermi seduto al tavolo un pochino preoccupato: essendo Pfister un’autore da me stimato, temevo, dopo la pausa sabbatica di Blackout Hong Kong, un ulteriore indizio della fase “Rosemberghiana” della sua carriera, ovvero quella fase dopo il successo in cui l’ispirazione viene meno e si rispolverano sotto nuove vesti idee già viste in giochi precedenti.

In effetti l’autore ci porta a girare con la nave per i Caraibi, ma un certo senso di dejavù rimane, soprattutto con i tracciati-binario di Great Western Trail…dopo i primi turni di gioco però si nota il potenziale fornito dalle carte che, questa volta, non rappresentano punti da portare a fine tracciato bensì sono il motore del nostro navigare, permettendo di aumentare le nostre entrate, pagare nuovi aiutanti, completare ordini, accrescere il nostro potenziale militare etc..

Insomma, sicuramente non un capolavoro, ma ci restituisce uno Pfister perlomeno in discreta forma, come testimoniano anche le vendite e i pareri positivi sul suo secondo gioco presentato in fiera (Expedition to Newdale).

TRISMEGISTUS

Nuova fatica di Daniele Tascini (in coppia con Pierlorenzi) che ci vede provetti alchimisti alla ricerca della “trasmutazione” perfetta verso la pietra filosofale.

Il gioco è l’ennesima proposta sul draft di dadi, declinato in una variante però che non ricordo di aver visto in precedenza (le facce dei dadi rappresentano simboli alchemici in tre colori diversi e, una volta tirati, vanno posizionati nei 5 cerchi con il rispettivo simbolo alchemico + il cerchio del simbolo jolly). Il numero di azioni disponibili con tale simbolo (o tale colore) dipende esclusivamente dal numero di dadi presenti nello stesso cerchio nel momento in cui si pesca il dado. Meccanica interessante, quindi, ma gioco costruito attorno forse non alla stessa altezza.

Complice anche una spiegazione perlomeno “difficoltosa” e due simpatici russi al tavolo affetti da uno stadio terminale di paralisi da analisi (il primo perché palesemente non aveva capito un Rublo della spiegazione, il secondo perché calato nei panni di un novello Kasparov alla finale mondiale di scacchi), riesco a giocare due turni in un’ora. Durando la fiera solo 4 giorni mi alzo e lascio (il tavolo e il gioco sullo scaffale). Daniele perdonami.

COOPER ISLAND

Presentatosi alla vigilia come sfidante nella categoria dei pesi massimi, rischia paradossalmente se non di vincere, di arrivare perlomeno in finale per mancanza di concorrenza. Seppur privo di novità e messaggi evangelici, mescola in modo credibile ed efficace il piazzamento tessere (e lavoratori) con la gestione risorse. Il tutto in presenza di una plancia componibile senza alcun tracciato punteggio (finalmente!)…la nave che si sarà allontana di più dal porto di partenza decreterà il vincitore a fine partita. Interazione indiretta presente in modo minimo ma sufficiente (si rubano le azioni costringendo gli avversari a pagare per eseguire l’azione già occupata, in un gioco in cui i soldi valgono più di reni e cornee). Insomma non è il Messia ma mi accontento di un onesto profeta, soprattutto se rispecchia quello che cerco in un bruciacervello e svolge bene il suo lavoro. Comprato.

PHARAON

Attirati al tavolo da diversi pareri positivi espressi da amici e addetti del settore, ci ritroviamo di fronte ad un titolo per giocatori occasionali di durata contenuta (60-70 minuti) e ambientato (ehm…) nell’antico Egitto. Tabellone circolare diviso in 5 settori con una ruota al centro che, girando ogni fine round, modifica la richiesta in risorse per entrare in ognuno dei settori turno dopo turno. Trascorso qualche minuto di stupore e disorientamento causato dall’assenza di lavoratori da posizionare, scopriamo di trovarci di fronte ad un insolito piazzamento risorse, in cui, turno dopo dopo turno bisogna saggiamente ragionare su quale settore dedicarci in base alla ruota centrale e quale azione garantisce quel paio di risorse in più da reinvestire nel turno successivo, in una costante escalation verso il turno finale che arriva sempre troppo presto. Il risultato non può che essere l’acquisto del gioco, che torna a casa con noi (in realtà con me e con l’annesso ingiurioso corollario di santerie e santità visto lo stato della macchina in procinto di ripartire per l’Italia).

TERRAMARA

Uno dei concorrenti al titolo di peso massimo della fiera. Tante aspettative (anche campanilistiche vista la griffe italiana sul prodotto) che però vengono subito raffreddate da una scelta scellerata della Quined, ossia far provare il gioco in versione “base” e cioè senza le carte personaggio che rappresentano il twist principale del gioco. Dopo alcuni turni di ordinario piazzamento lavoratori chiediamo, su mia richiesta, di provare il gioco con la carte suddette: l’addetto della Quined tira quindi fuori quattro carte personaggio, le spiega velocemente e ci invita a provare un ultimo turno. Non mi sento di esprimere un giudizio definitivo, anche perché, in realtà, abbiamo giocato ad un gioco che non esiste…quello che abbiamo provato al tavolo, comunque, non ci ha colpito particolarmente. Mi riservo però di testare il gioco nella sua interezza.

DADAOCHENG

Sempre incuriosito dai titoli orientali presentati in fiera (almeno da quelli che non vanno sold out ancora prima che venga annunciata la data della fiera) ci sediamo al tavolo e addirittura portiamo a termine una partita intera a questo medio peso. La meccanica proposta è interessante: una griglia 5×5 con gettoni di 4 colori che vanno spostati o girati sul lato opposto al fine di formare tris o quatris verticali od orizzontali con solo 2 azioni disponibili a turno. Ottenuti i cubetti del colore corrispondente, li spenderemo per salire sul tracciato del colore corrispondente o sul tracciato delle rotte commerciali sbloccando moltiplicatori, ottenendo cubetti extra e mille altre diavolerie. Oggettivamente interessante ma non il mio genere.

LITTLE TOWN

Giochillo per occasionali (10+) in cui si piazzano lavoratori su una mappa, o per costruire i nostri edifici-tessera (che variano da partita in partita), o per attivarne i benefici in tutte le caselle adiacenti (inclusi quelli degli avversari pagando loro una moneta). Assolutamente non banale come potrebbe sembrare a prima vista, ottimi materiali (come da tradizione Iello) a fronte però di un prezzo non trascurabile. Potrebbe essere un buon introduttivo al piazzamento lavoratori.

TINY TOWNS

Provato su uno di quei tavoli da gioco moderni in cui appoggi i gomiti al bordo del tavolo e poi ritrovi il tabellone 10 metri più in basso, questo nuovo prodotto AEG mi mette subito allegria non tanto per la grafica colorata e puccettosa ma per un inspiegabile 14+ sulla scatola. Convinto quindi di trovarmi di fronte ad un 18xx o ad un COIN, inizio a fare stretching cerebrale e mi godo la spiegazione di 40 secondi. Lo scopo del gioco è piazzare cubetti risorsa (estratti casualmente dal primo giocatore ogni turno) sulla nostra mappa-città in modo da soddisfare combinazioni alla Tetris che, una volta completate, mi permetteranno di rimuovere i cubetti e piazzare l’edificio corrispondente (la scatola include un mazzo da scala 40 di costruzioni diverse, ognuna con i suoi bonus e sinergie con altre tipologie di edifici differenti). Carino, ma togliete quel 14+. E anche quei tavoli già che ci siete.

FRESHWATER FLY

Nei panni di Sampei andiamo a pescare pesci di vario tipo in questo gioco per occasionali/abituali (anche qui campeggia un curioso e inspiegabile 14+). La meccanica proposta è il draft di dadi, e ad ogni turno, in base al valore scelto, potremo eseguire l’azione selezionata girando la ruota-mulinello sulla nostra plancia personale. Il twist del gioco è che, una volta abboccato il pesce, questo dovrà essere “tirato a noi” girando il mulinello. Concretamente, la carta del pesce viene piazzata sul margine superiore della nostra plancia a destra e, round dopo round, dovrà raggiungere la parte sinistra dopo un  numero variabile (a seconda del valore e della tenacità del pesce) di giri completi di mulinello, con relativo spreco di dadi azione e di parole indicibili… sold out il terzo giorno (per la cronaca).

 

SET & MATCH

Concludo con il trionfatore della fiera a mio modesto parere: un banalissimo gioco di schicchere, nobilitato però da un sistema di punteggio che ricrea ottimamente la pressione e l’enfasi di uno scambio tennistico. Provato per caso, al grido di “ancora un game” veniamo portati via a forza e sbraitando, permettendo alla coda chilometrica che nel frattempo si era formata dietro di noi (forse incuriosita da due esagitati) di provare il gioco. Ritorniamo di soppiatto e, in perfetto stile proibizionismo, ci procuriamo una copia sottobanco. La leggenda vuole che il Presidente abbia passato un’intera notte ad allenarsi, spacciandosi il giorno dopo come malato e saltando la mattinata di fiera.

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Dadi Ducali in trasferta

Dopo la lunga pausa estiva riprendono i nostri articoli per raccontare più da vicino le varie attività in cui l’Associazione è impegnata.

Recentemente siamo stati alle prese con l’organizzazione di tanti nuovi eventi per l’autunno, primo fra tutti una trasferta in Emilia-Romagna, precisamente a Roveleto di Cadeo, in provincia di Piacenza. Qualcuno potrebbe chiedersi come mai così lontano. Ebbene, siamo stati contattati dal Comune piacentino per partecipare e animare “Let’s Play”, la prima edizione della fiera del gioco di Cadeo.

Se
l’ambizione della nostra Associazione è quella di promuovere la cultura del gioco sano in tutte le sue forme e di
essere presenti in tutti i contesti che possano legare l’attività ludica al
divertimento, alla salute, al buon senso civico e all’arricchimento del
patrimonio territoriale e culturale, poco a poco ci stiamo riuscendo, portando
la nostra passione ed energia anche al di fuori della nostra realtà pavese. E
questo per noi è motivo di orgoglio.

Lo scorso 15 settembre, a Roveleto di Cadeo, abbiamo fatto quello che ci riesce meglio: far giocare tutti! Neofiti e non, bambini e adulti, pochi hanno resistito alla tentazione di provare alcuni dei fantastici titoli della nostra Ludoteca. Ci sono state avvincenti partite a “Quarto” e sfide mozzafiato a “Conquista la luna”, duelli di cucina con “Sushi Dice” e prove di destrezza con i campanelli colorati di “Bellz”. Una giornata radiosa, sia dal punto di vista del tempo, sia per l’afflusso di gente che si è fermata al nostro stand per un momento di svago e relax, mossi da curiosità verso un’attività ludica alternativa come la nostra.

Per noi “dimostratori in arancione” è sempre una grande emozione prendere parte a questi eventi, perché, nonostante l’impegno che tutto ciò richiede in termini di organizzazione, sappiamo di essere portatori di un ideale, che fa divertire e stare bene in un modo che, oggi, si conosce ancora poco nel nostro Paese, ma che, per nostra fortuna, è un fenomeno in forte ascesa.

Infine un grande ringraziamento va ai nostri associati che, in qualità di volontari, hanno reso possibile la partecipazione a questo evento. Ti ricordiamo che, se anche tu volessi dare una mano nell’ambito di iniziative similari, puoi dare la tua disponibilità in qualunque momento inviando una mail a info@dadiducali.it.

Dado Clinico

Un’introduzione al nostro (vostro) mondo…

Boardgame e motori, gioie e dolori!

Mi piacerebbe coinvolgervi un pochino di più nel nostro curioso universo dei giochi da tavolo (no, non avete sbagliato sito, qui non si parla di automobili, almeno, non di solito…) 

Se avete letto il mio precedente articolo (qui) o altri articoli nel web, magari ora siete interessati ad avere qualche informazione in più a riguardo il mondo boardgames, fosse anche capire il significato di qualche termine “tecnico” che avete trovato da qualche parte. 

Iniziamo dalle basi: i giochi da tavolo possono essere classificati secondo tantissime caratteristiche: in base al tema (astratti, giochi storici, investigativi ecc…), a seconda del pubblico a cui sono rivolti (Target), ed in questo caso parleremo di giochi per i più piccini, di giochi per famiglie (family games) o giochi per giocatori abituali ed esperti (per hardcore gamers). I giochi possono anche essere divisi in base alla loro durata ed al tempo/ impegno che richiedono per essere giocati: avremo quindi i filler (giochi semplici, spesso “caciaroni” che richiedono a volte anche solo pochi minuti) passando per i “medio peso” (ossia giochi della durata intorno ai 60 minuti che necessitano anche di un impegno “intellettivo” maggiore) fino ad arrivare ai cosiddetti “cinghiali”, cioè giochi realmente impegnativi che tengono incollati al tavolo anche per diverse ore prima di essere portati a termine. Ma il sistema di classificazione più utilizzato è in base alla “meccanica”: ma cos’è questa novità? 

La meccanica è, in effetti, il “motore” che muove il gioco e permette ai giocatori di avanzare lungo il suo svolgimento fino alla conclusione. Facendo un esempio di semplice comprensione, potremmo paragonare un gioco da tavolo ad un’automobile; se la carrozzeria ne rappresenta la grafica e tutto ciò che concerne l’aspetto “estetico”, il motore che muove la vettura è rappresentato proprio dalla meccanica. 

Avete provato un titolo ultimamente in cui per svolgere un’azione dovevate posizionare un vostro “omino” su una particolare area del tabellone? Allora potete dire di aver provato un “piazzamento lavoratori”. Oppure siete rimasti colpiti da un gioco in cui dovevate proporre la maggiore offerta (in soldi, risorse o carte) per aggiudicarvi qualcosa? Ecco un gioco basato sull’asta. Se avrete tempo e voglia, vi parlerò in futuro delle meccaniche più diffuse in articoli dedicati. 

Col tempo, acquisendo consapevolezza, capirete anche quale sarà la vostra tipologia preferita: magari avete già all’attivo una ventina di titoli provati e, tra questi, verosimilmente c’è un numero ristretto di 5-6 titoli che rigiochereste molto volentieri: scoprirete che tra questi, probabilmente, molti condividono la stessa meccanica. 

Vi capiterà anche, quando oramai sarete giocatori esperti, di cercare di intuire se un titolo che vi interessa possa essere meritevole di una prova, o addirittura di un acquisto, solamente leggendo il regolamento. Vi lascio però un consiglio: non formulate mai un giudizio definitivo su di un gioco (senza averlo provato) basandovi solo ed esclusivamente sulla meccanica. In poche parole, non identificate MAI un gioco con la sua meccanica: è un errore più comune di quanto immaginiate, anche fra esperti. Non sono sinonimi! La meccanica ha il solo scopo di “mettere in moto” e far avanzare il gioco: tutto quello che succede intorno al tavolo collateralmente, ossia l’attesa e la pianificazione della propria “mossa”, la velocità o meno con cui il gioco procede, l’immersione che un giocatore prova al tavolo, le dinamiche che si instaurano tra i giocatori stessi o le loro risorse, tutto questo NON è imputabile solamente alla meccanica. Tornando all’esempio dell’automobile, sarebbe come paragonare una Lotus Elise con una Toyota Corolla. La prima farà la felicità degli amanti delle auto sportive estreme, mentre la seconda è la classica auto per famiglie affidabile sia negli spostamenti in città di tutti i giorni, sia per i lunghi viaggi. 

Ebbene, sappiate che entrambe montano un motore Toyota di cilindrata 1600 cm cubi… 

Così come vettura e motore sono cose diverse, anche un gioco da tavolo e la sua meccanica sono cose diverse; ci sono titoli che partendo dallo stesso motore, si sviluppano in modi completamente opposti tanto da apparire alla fine, due giochi senza nulla in comune, quasi come una Elise e una Corolla… 

Dott. (Duc)Ale 

Dado Clinico

Il dado clinico: Azul Giant

Denominazione del medicinale

Azul (Giant) (Michael Kiesling)

Editore: Ghenos

Classe farmacologica

Panacea di tutti i mali, il classico farmaco buono per tutte le occasioni. Come digestivo post Puerto Rico, al buffet per la laurea di vostra figlia o anche in situazioni estreme, come la cena di Natale con i colleghi di lavoro. Con lui non sbagliate mai.

Composizione qualitativa e quantitativa

Così come per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello, anche per fare un Azul Giant non ci vuole un gioco grande ma un Grande Gioco. E se l’ultima fatica di Kiesling ha vinto tutto quello che un gioco nel 2018 può vincere, due domande fatevele…
Il capitolato finale include una valigia tipo Louis Vuitton, con gli azulejos in versione gigante (potete rifarvi il bagno), le plance personali ed i vassoi di pesca maggiorati. Sacchettone di tela per le mega (o forse oggi si dice giga) tessere incluso. Chapeux.

Posologia e modo di somministrazione

Da 2 a 4 giocatori (da 8 anni in su) per una durata totale dai 30 ai 45 minuti.

Descrizione del prodotto

Astrattone che appartiene alla classe della pesca/piazzamento tile. Partendo dal primo giocatore e procedendo in senso orario, ognuno sceglie tutte le tessere dello stesso colore (ve ne sono di 5 tipi diversi) da uno dei vassoi di pesca (o dal centro del tavolo) e le dispone sulla plancia personale sulla riga corrispondente (ce ne sono ovviamente cinque, una per colore, composte in ordine crescente da uno fino a cinque slot). Le tessere che avanzano vengono spostate dal vassoio al centro del tavolo. Procedendo nel gioco si arriverà ad avere parecchi azulejos al centro del tavolo, costringendo i giocatori a prenderne molti dello stesso colore, rischiando così di non poterli posizionare tutti. Le rimanenze finiranno nell’apposita fila sulla plancia personale generando punti malus a termine del round. Le righe completate invece fanno scivolare l’azulejos del colore corrispondente sul quadrato 5×5, che verrà così progressivamente “colorato” fornendo punti di conseguenza (più punti bonus per le tessere adiacenti già presenti).
Indovinate chi vince? (No, non il piastrellista…o forse sì???)

Controindicazioni

Il paziente respira? Il polso è presente? Se la risposta ad entrambe le domande è positiva, allora Azul è fortemente indicato.

Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Lasciare riposare per un adeguato periodo di tempo le piastrellone dopo averle posate. Lavarle con apposite sostanze ed asciugarle bene dopo il lavaggio onde evitare di scivolare. Gli azulejos base fanno male se lanciati in testa. Questi giganti anche di più.

Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Evitare la somministrazione se si sta già assumendo Azul base o Azul Sintra, onde evitare il sovradosaggio.

Dado Clinico

Il dado clinico: Scythe

Denominazione del medicinale 

Scythe (Jamey Stegmaier) 

Editore: Ghenos 

Classe farmacologica: 

Asso pigliatutto, cannabinoide allucinogeno, oppiaceo “tanto smetto quando voglio” (basta crederci… e in molti lo fanno). 

Composizione qualitativa e quantitativa 

Plance giocatore in cartoncino del miglior spacciatore, un tabellone di gioco trasformabile (con piccola spesa aggiuntiva) da medio-grande ad affresco della Cappella Sistina, decine di segnalini risorse, monete di cartone, carte combattimento (gialle), carte obiettivo (beige), carte incontro (verdi) e forse anche un mazzo di tarocchi. E miniature, miniature ovunque, senza pietà. 

Posologia e modo di somministrazione 

Da 1 a 5 giocatori (dall’età del motorino in su) per una durata totale di 115 minuti (si, esatto! 115, minuti: avete letto bene. Non chiedetemi perché…è scritto sulla scatola e sul manuale). Con la prima delle mille espansioni è possibile giocare in sette con due nuove fazioni. La durata però potrebbe salire da 115 minuti a 117.

Descrizione del prodotto

Appartiene alla classe scelta azioni multiple, controllo territorio e gestione risorse. In ordine di turno ciascun giocatore sceglie una delle 4 colonne della propria plancia fazione e decide se effettuare una, entrambe (dall’alto al basso) o nessuna delle 2 azioni disponibili su tale colonna, piazzandoci il segnalino azione del proprio colore. Le azioni disponibili permetteranno di muoversi sulla mappa, ottenere risorse commerciando o produrle tramite i propri lavoratori sulla mappa, schierare i propri robottoni (sbloccando così nuove abilità della propria fazione), costruire nuove strutture, domiciliare la bolletta della luce e così via… Interessante è il meccanismo di fine partita: vi sono diversi obbiettivi comuni (piazzare 4 robottoni, costruire 4 strutture etc…) e ciascun giocatore può piazzare una stella del proprio colore su tale obiettivo una volta soddisfatti i requisiti: il primo giocatore che piazza la sesta stella decreta la fine della partita, con il conseguente conteggio dei punti finali (grazie all’aiuto di una tabella di conversione). 

Controindicazioni 

Appassionati di giochi che non durano 115 minuti esatti, fomentati di Warhammer 40000 (nonostante le miniature possano fare pensare il contrario, il combattimento non è sicuramente un aspetto fondamentale del gioco, anzi), amanti della quiete e della compostezza al tavolo di gioco. 

Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso 

Crea forte dipendenza. Assicurarsi, con debito anticipo rispetto alla prima somministrazione, di poter aver accesso ad un centro di disintossicazione nella propria zona. In caso contrario rivolgersi al proprio medico (se dovessi essere io evitate le chiamate, avete il permesso di assumere il farmaco oltre ogni restrizione) o ad un gruppo di auto-aiuto (ne esiste uno numeroso a Vigevano). Imprecazioni pesanti non possono essere escluse a priori. 

Effetti indesiderati 

In letteratura è descritto un caso di somministrazione del farmaco per tre giorni di fila. I soggetti non hanno riportato danni cerebrali ulteriori a quelli già presenti.

Associazione

Dadi Ducali dietro le quinte

Molti di voi, se non tutti, si sono uniti a Dadi Ducali vedendo nell’associazione solo un luogo in cui ritrovarsi con altri appassionati di giochi da tavolo o di ruolo e giocare. Ma Dadi Ducali è molto di più!

L’associazione nasce nel novembre 2016 dalla volontà di creare a Vigevano una realtà che potesse aggregare persone diverse – per età, genere, nazionalità e passioni – e farle interagire attorno ad uno dei passatempi più antichi del mondo: il gioco.

Il nostro scopo è quello di creare aggregazione, fare in modo che le persone tornino a parlare tra loro senza il filtro di uno schermo, e niente può assolvere meglio a questo compito del gioco da tavolo. Proprio per questo motivo, l’anno successivo, nasce “Giochi Ducali”: la nostra personale convention dedicata al gioco in tutte le sue forme (sane), che ci ha permesso di farci conoscere in tutta Italia. Per conoscere i retroscena di Giochi Ducali, clicca qui.

Dopo soli 3 anni dalla sua nascita, l’associazione conta oggi oltre 200 iscritti, un gruppo molto eterogeneo per età e personalità, ma tutti accomunati dalla stessa passione. I soci più piccoli hanno 4 anni e altre giovani leve di poco più grandi si stanno rivelando ottime portavoce del nostro ideale.

Oltre alle attività più “classiche”, Davide Arlenghi, presidente di Dadi Ducali, ricorda che “l’associazione si impegna a promuovere e divulgare il GIOCO SANO come mezzo educativo e culturale. A questo scopo, abbiamo avviato e avvieremo collaborazioni con associazioni e scuole locali, con cui svolgere dei progetti culturali ad hoc”.

Proprio sulla scia di questo scopo, l’associazione si è messa – perdonate il gioco di parole – in gioco con il progetto “LEOINGIOCO”, promosso dall’associazione ACLI di Vigevano.

Secondo le parole di Alessandro Bressanelli, Tesoriere di Dadi Ducali, “nonostante le premesse non facessero presagire un progetto di tale rilevanza, l’esperienza con il centro di detenzione di Piccolini si è dimostrata coinvolgenteClicca qui per saperne di più.

Nel corso dell’ultimo anno, sono molte le attività alle quali abbiamo partecipato, a partire da “Natale in Gioco”, una manifestazione svoltasi a dicembre 2018, promossa dal Comune di Vigevano, rivolta principalmente ai più piccoli, ma molto apprezzata anche dai più grandi. Nel mese di maggio, alle porte di Giochi Ducali, abbiamo preso parte, come ogni anno, alla “Caccia al Tesoro” per le vie del centro storico, organizzata dall’associazione vigevanese Creativamente: alla nostra tappa i partecipanti hanno dovuto affrontare e superare le insidie di diversi giochi per poter continuare la loro ricerca. Sempre a maggio, abbiamo presenziato alla festa della birra di Gambolò (Gambrinus Fest): una nostra delegazione ha stanziato per il week-end nel cortile del castello con una postazione ricca di giochi per ogni età.

A proposito di quest’ultimo evento, Riccardo Barbieri, membro attivo dell’associazione, ha raccontato che “il target effettivo è stato di molti ragazzini fino ai 10/12 anni, rimasti molto colpiti dalla nostra ludoteca. Abbiamo avuto anche parecchi visitatori di una fascia già più avanzata e molti novizi che hanno avuto piacere di provare le nostre novità. L’evento nel complesso è stato particolarmente positivo e ha permesso, in vicinanza della nostra grande manifestazione Giochi Ducali, di ampliare sul territorio nei dintorni di Vigevano la conoscenza della nostra realtà, che è in continua crescita”.

Lungi dall’essere solo un “luogo”, Dadi Ducali è una realtà viva e dinamica, fatta da ognuno di noi, dalle nostre idee e dalle nostre passioni: è solo grazie a questi ingredienti che è possibile realizzare tutto questo.

Un grazie di cuore a tutti!

Associazione

LeoInGioco

Se avete fatto una passeggiata in città negli ultimi mesi, avrete sicuramente notato l’allestimento del centro con bandiere e stendardi in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci. Come è facile immaginare, le associazioni locali hanno cavalcato l’onda della ricorrenza organizzando molti eventi e progetti a tema.

Anche noi “Dadini” non siamo stati da meno: coinvolti dall’associazione ACLI di Vigevano, abbiamo collaborato a “LeoInGioco”, progetto culturale che ha coinvolto alcuni detenuti del centro di detenzione di Piccolini nella realizzazione di giochi da tavolo, a tema Leonardo, per i bambini delle scuole elementari.

Nel mese di Ottobre 2018, abbiamo intrapreso questa avventura perché abbiamo sentito il progetto “LeoInGioco” molto affine alla nostra mission: diffondere la cultura attraverso il gioco. Una novità assoluta per noi Dadini, che, nonostante le molte incognite a cui siamo andati incontro, abbiamo affrontato con molto entusiasmo e aspettativa.

Le prime incognite erano senza dubbio di tipo operativo, date le limitazioni che una casa di reclusione comporta, ad esempio dal punto di vista degli orari e dell’accesso alle sezioni del carcere. Un altro elemento poco noto era il tipo di coinvolgimento che ci si poteva aspettare dai detenuti. Infatti, pare che spesso i progetti presentati a questa platea tendano a risultare poco coinvolgenti per i detenuti stessi, determinando dunque un tasso di abbandono delle iniziative molto elevato.

Con questi presupposti, capite bene che il successo dell’iniziativa sembrava poco raggiungibile. E invece: “anche noi volontari ci siamo trovati a vivere un’esperienza davvero unica e decisamente coinvolgente. Abbiamo trovato, contrariamente alle premesse, una partecipazione straordinaria da parte dei detenuti, i quali si sono subito sentiti estremamente coinvolti e motivati all’idea di poter realizzare qualcosa di particolare come dei giochi in scatola per i bambini delle elementari. La loro motivazione e il loro coinvolgimento sono diventati di riflesso i nostri e ritengo che chi come me ha avuto modo di prendere parte al progetto abbia vissuto un arricchimento personale e culturale notevole” – Alessandro Bressanelli, Tesoriere di Dadi Ducali.

Nello specifico, il progetto si è sviluppato attorno a diverse fasi:

1) Una nostra squadra è entrata nel centro di detenzione, fornendo una formazione di base sul mondo del gioco da tavolo e facendo provare alcuni dei titoli provenienti dalla nostra ludoteca.

2) Dopo aver appreso alcune tra le più diffuse dinamiche di gioco, i detenuti hanno ideato, e successivamente realizzato da zero con materiali di “fortuna”, dei giochi completamente nuovi a tema leonardiano. Questa fase ha visto emergere tante buone idee, culminate nella realizzazione di due giochi, intitolati “La Bottega di Leonardo” e “La Ruota di Leonardo”.

3) La fase di playtest. Proprio perché ogni nuovo gioco ha bisogno di essere testato, e di conseguenza perfezionato, una seconda delegazione di Dadini ha portato le creazioni dei partecipanti del centro di detenzione ai bambini delle classi quinte della scuola elementare Vidari. I bambini hanno aiutato a testare i giochi e quanto emerso ha permesso di affinare sempre più le due creazioni, che sono state presentate a Giochi Ducali allo stand dedicato all’associazione ACLI. L’intero progetto è stato anche oggetto di una delle conferenze che hanno avuto luogo nella Sala dell’Affresco il 1° giugno 2019.

Che dire? È stato un progetto davvero emozionante e questo emerge anche dalle parole di Alessandro Bressanelli, Tesoriere di Dadi Ducali: “Che il progetto sia andato molto bene e abbia dato ottimi frutti è oggi evidente. Tanto che si sta per aprire una quarta fase: portare una ludoteca in carcere. Noi ovviamente siamo ben disposti a fare in modo che anche questa fase veda la luce”.

Lato nostro, vi terremo aggiornati sugli sviluppi. Continuate a seguirci!

Associazione

I retroscena di Giochi Ducali

Come vola il tempo… è già passato un mese da Giochi Ducali 2019… ma noi siamo già alle prese con la nuova edizione!

Non possiamo vedere le vostre facce, ma probabilmente vi starete chiedendo: perché mai con tanto anticipo?

Speriamo che l’edizione di quest’anno sia piaciuta a voi tanto quanto è piaciuta a noi organizzatori. E proprio qui sta la risposta alla vostra domanda: organizzare un evento del genere richiede tanti mesi di preparazione, innumerevoli riunioni la sera fino a tardi, ore e ore passate al telefono o “attaccati” alle chat per mantenere i contatti con le altre associazioni, gli sponsor, i distributori e riuscire effettivamente a “mettere in piedi” la manifestazione.

Chi di voi ha preso parte alle precedenti edizioni avrà sicuramente notato dei cambiamenti. Questo perché le nostre menti ed energie sono dedicate a offrire ogni volta qualcosa di nuovo ai nostri visitatori.

Quest’anno ci siamo superati: ci siamo fatti in quattro. Letteralmente, perché eravamo presenti con il nostro evento in quattro parti della nostra splendida location: in Cavallerizza con i giochi da tavolo, i tornei e l’Area Prototipi; nel cortile con le Aree Kids e Street Food; nella Strada Sotterranea con l’Area Giochi di Ruolo e, infine, nella Sala dell’Affresco con alcune interessanti conferenze sul mondo del gioco.

I riscontri non sono mancati: oltre 5.000 visitatori hanno voluto credere in questo evento insieme a noi e, forti di questa fiducia, proveremo a superarci anche l’anno prossimo.

La nostra manifestazione sta iniziando a diventare importante dal punto di vista dell’estensione, della complessità, del numero di visitatori, di associazioni e commercianti coinvolti. Avete un’idea di tutte le attività che si svolgono dietro le quinte per realizzarla? Lavoro fisico a parte per montare e smontare tutto l’allestimento, sono moltissime le attività che si svolgono nel corso dei mesi: dall’ideazione alla richiesta degli spazi, dalla ricerca degli sponsor e dei partecipanti alla realizzazione delle grafiche… e potremmo citarne molte altre. Dietro all’evento ci sono quasi 12 mesi di lavoro durante i quali una squadra di indomiti “Dadini” affronta coraggiosamente le prove che si pongono loro davanti.

Ma perché tutto questo? Perché Giochi Ducali è la rappresentazione più concreta della nostra mission associativa: promuovere il gioco come momento di aggregazione, condivisione e crescita personale.

Il mondo dietro le quinte di Giochi Ducali è tanto vasto e stimolante quanto l’evento stesso. Il fatto che così tante persone apprezzino e ci sostengano in questa avventura per noi è fonte di grande soddisfazione e ci dà ancora più carica per fare sempre meglio.

Per i più curiosi ecco un riepilogo dei principali numeri di Giochi Ducali 2019:

  • 3a edizione
  • 5000 visitatori
  • 4 aree tematiche
  • Oltre 250 titoli nella nostra ludoteca
  • 10 espositori
  • 8 associazioni presenti
  • 9 tornei
  • 4 conferenze

Cosa ci aspetterà alla prossima edizione? Per saperlo, non vi resta che continuare a seguirci. E se avete qualcosa di nuovo da proporre per la prossima edizione, scriveteci all’indirizzo info@dadiducali.itSaremo ben lieti di ascoltarvi.

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Un’associazione sui giochi da tavolo nel 2000? Seriamente?

Nessuno in realtà mi ha mai posto direttamente la domanda. Eppure, parlando con qualcuno a proposito di Dadi Ducali, mi sembra, a volte, di leggere questa domanda tra le righe, o nascosta nelle pieghe che il volto assume in un’ espressione di perplessità. Magari mi sbaglio. Magari no. Ma e’ comprensibile che qualcuno possa interrogarsi sull’ utilità di una simile associazione nell’ era che ha sancito, in tema di intrattenimento (se non di educazione), la vittoria del tablet e del telefonino addirittura su Sua Maestà Televisione. Comunque, anche (o soprattutto) per questo, mi sento in dovere di dare una risposta all’ ipotetica domanda.

Prima di tutto, il gioco da tavolo nasce quasi insieme all’uomo, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici di epoca egizia, mesopotamica etc… e se sono sopravvissuti fino ad oggi, incrociando secoli e culture differenti, a mio avviso, un motivo ci sarà. Ovviamente, da allora, i giochi da tavolo si sono evoluti, ma lo fanno in continuazione, è un processo continuo. Basta confrontare il “recente” ed illustre Monopoly con i giochi attuali: nella maggior parte di questi ultimi, è impensabile che qualcuno possa essere eliminato prima della fine della partita: tutti i partecipanti giocano insieme fino alla fine e nessuno è più costretto a guardare, triste e forse annoiato, i restanti giocatori finire il gioco. E’ quindi subito evidente la spiccata componente “sociale” ed aggregativa che i giochi in scatola (moderni o no) hanno. Caratteristica questa che ha portato un’associazione “neonata”, in soli due anni, a contare, nel momento in cui scrivo, più di duecento tesserati e ad organizzare un evento annuale che, ad inizio Giugno, porta nella nostra città più di 3000 persone da ogni angolo del Nord Italia. Onestamente non ci aspettavamo tutto questo. Almeno non in soli due anni. Eppure, come dice il proverbio, l’appetito vien mangiando. E a noi è venuto un appetito così grande che abbiamo iniziato a collaborare con il carcere locale in un programma di alfabetizzazione ludica e creazione di prototipi da parte dei carcerati, organizziamo ogni anno a Novembre un’intera giornata presso Palazzo Crespi (la biblioteca locale) dedicata alla divulgazione del gioco intelligente in ogni fascia di età, giriamo l’Italia e l’Europa partecipando alle fiere di settore più importanti per non farci sfuggire ogni minima nuova tendenza o sfumatura di questo incredibile mondo, al punto di aver stretto amicizia (e molto spesso anche rapporti collaborativi) con praticamente la maggior parte delle case editrici e professionisti del settore…Tutto questo per passione. E voglia di stare insieme, conoscere nuove persone e fare anche qualcosa di utile per chi ne ha bisogno. Non ci viene un soldo in tasca da quello che facciamo (anzi…) e le gentili sponsorizzazioni che otteniamo le reinvestiamo in nuove iniziative o per pagare l’affitto della nostra sede ed espandere la nostra ludoteca, per accontentare i gusti di tutti i nostri tesserati o curiosi che ci vengono a trovare sempre più numerosi, dal bimbo di 5-6 anni fino ai vecchi appassionati (e…badate bene, non ho scritto “appassionati vecchi”…sarà pur vero che non si smette di giocare perché si invecchia, ma si invecchia perché si smette di giocare).

Ora però basta. E non per timore che vi siate annoiati (se avete letto fin qui oramai manca poco al traguardo), ma per un malcelato “fastidio” nato dall’impressione di essere qui a dovermi giustificare. Se ho suscitato in voi un minimo interesse verso questa realtà, sapete dove trovarci, per passare una serata o un pomeriggio in compagnia…noi sicuramente lo faremo. Lo stiamo già facendo. Lo abbiamo sempre fatto. 

E’ solo che ora non siamo più da soli.

Vi aspettiamo.

Dott. (Duc)Ale